Una società nata dall'esperienza
La nostra storia
La GTB nasce formalmente nel 1985, ma le sue origini risalgono in realtà al 1966. Ad avviarla è Pietro Tomola, terzogenito di una famiglia di allevatori, che per arrotondare il salario guadagnato in fabbrica trascorre le serate in stalla, dove posiziona il primo tornio manuale, a tornire portacandele insieme allo zio Piero.
Nel 1976 la “Tomola Pietro” – primo nome della ditta - si trasferisce nel seminterrato di casa. L’officina si specializza nella torneria in lastra e si afferma nel settore cimiteriale. Vasi, bussolotti, coperchi sono i primi manufatti torniti, sotto gli occhi dei figli Beniamino e Giuliano che preferiscono trascorrere i pomeriggi al tornio piuttosto che con gli amici.
Poco più che ventenni i figli decidono di proseguire sulla strada di famiglia. Investono nell’attività, acquistando a Torino il primo tornio semiautomatico, l’affezionato “Caboni”. E’ il 1985 e sotto casa non c’è più spazio: cominciano così i lavori per il primo capannone. La storia della GTB, acronimo di Giuliano Tomola Beniamino, può ufficialmente cominciare.
Se all’inizio la produzione è limitata al settore cimiteriale, con gli anni sbarca sul mercato dei casalinghi. Le fiere nella vicina Domodossola e a Milano sono la vetrina attraverso cui la torneria comincia a farsi conoscere e a crescere. Lo stabilimento si arricchisce di una nuova ala e soprattutto di una macchina a controllo numerico: è la M&M, portata a casa dall’Olanda per 335 mila fiorini.
Il 1994 segna la prima svolta. L’innovazione tecnologica traina l’azienda su altri settori, dagli articoli promozionali e della ristorazione, passando per l’industria tessile e dell’illuminazione fino ad arrivare ai sistemi di filtraggio.
Nei primi anni Duemila il capannone non è più adatto per sopperire allo sviluppo della GTB: macchinari, materiali e dipendenti non trovano più spazio. Così comincia la costruzione di un nuovo stabilimento di 2500 mq di area produttiva e di 500 mq di uffici. Nel 2005, vent’anni dopo la sua nascita, l’azienda trasloca.
E’ il vero salto di qualità, ma Pietro potrà viverlo solo un anno. Dal 2006 i figli Beniamino e Giuliano sono rimasti i soli a mandare avanti l’azienda.
Grazie all’acquisto di macchinari sofisticati che trovano spazio nella grande fabbrica, l’impresa irrompe su altri mercati. Ma la tecnologia non basta. A far la differenza in GTB sono le mani esperte dei tornitori, che tramandano il proprio sapere ai lavoratori più giovani, pronti ad imparare con interesse quella che definiamo un’arte, la tornitura.
Negli ultimi anni i particolari di alta precisione realizzati a Pieve Vergonte sono entrati anche nel settore aeronautico e navale: è la prima sfida vinta del nuovo Millennio, ma siamo fermamente convinti che non sarà l’unica.